La vendemmia è il momento più atteso dell’anno per il mondo vitivinicolo: non solo la raccolta dei frutti, ma anche la celebrazione di tradizione, passione e connessione con la terra. Nelle tenute Endrizzi in Trentino e Toscana, l’annata 2024 ha messo alla prova la maestria e la resilienza di chi lavora la terra, costretto ad affrontare le sfide di un clima sempre più imprevedibile. In questo articolo esploriamo le tappe della raccolta, l’impatto delle condizioni atmosferiche e le prospettive per vini che sapranno parlare di due territori uniti dall’eccellenza.
La vendemmia in Trentino 2024
Le tempistiche
A metà agosto si affilano le forbici: è finalmente tempo di vendemmia! Nelle campagne trentine di Endrizzi, i primi grappoli di Chardonnay e Pinot Nero base spumante Trentodoc sono stati raccolti intorno al 25 agosto. Si è poi proseguito con Pinot Grigio e Müller Thurgau, mentre i bianchi più tardivi, come Riesling e Gewürztraminer, sono stati raccolti successivamente: questi ultimi, infatti, richiedono un maggiore grado zuccherino e una più avanzata maturazione fenolica per esprimere al meglio le loro caratteristiche.
La vendemmia delle varietà aromatiche e semi-aromatiche è una fase particolarmente delicata, poiché si sovrappone in parte a quella delle varietà rosse come Pinot Nero base vino e Teroldego. Questa ultima si è poi conclusa a metà ottobre con i vitigni rossi tardivi, come Merlot (così chiamato per il merlo, ghiotto di questa uva ad alta concentrazione zuccherina) e Cabernet Sauvignon.
L’impatto della condizioni atmosferiche
Il clima e gli eventi atmosferici rappresentano il fattore determinante per la qualità dell’uva e il carattere unico di ogni annata. Nel 2024, l’inizio anno trentino è stato caratterizzato da precipitazioni medie e temperature inferiori alla norma: condizione, quest’ultima, che ha ritardato la partenza vegetativa.
La primavera, invece, è stata caratterizzata da temperature superiori alla media, capaci di anticipare l’inizio della fase vegetativa delle viti. Sebbene queste condizioni facessero sperare in una vendemmia generosa, le abbondanti piogge di maggio, proprio durante la delicata fase di fioritura, hanno influito negativamente sulle rese, colpendo in particolare varietà come Pinot Grigio e Gewürztraminer.
Di contro, le calde giornate di agosto hanno favorito una buona maturazione dei grappoli.
Va ricordato che, grazie alla varietà altimetrica e ai diversi microclimi, il Trentino offre una complessità unica in fatto di vini: nelle ventilate zone collinari e montane si raccolgono uve mature ma con gradi di acidità molto interessanti, mentre in aree più calde, come la Piana Rotaliana, si producono rossi strutturati e longevi, come il Teroldego.
Qualità del vino: un’annata di opportunità e riflessioni
Dal punto di vista qualitativo, il 2024 si preannuncia come un’annata promettente. La combinazione di esposizione al sole, escursioni termiche e interventi mirati sembra aver favorito una concentrazione interessante di aromi.
I vini bianchi, in particolari, promettono un’espressione fresca e fruttata, e una buona acidità: caratteristiche, queste, tipiche di vini trentini come Gewürztraminer, Müller Thurgau e Riesling.
Le uve Chardonnay e Pinot Nero base spumante Trentodoc presentano, invece, un equilibrio ottimale tra pH e acidità totale: in cantina abbiamo di conseguenza base spumante che fanno presagire lo sviluppo di un millesimo d’eccellenza per i nostri Trentodoc.
Per quanto riguarda i vini rossi, ci si aspetta che l’annata produca espressioni intense, soprattutto nei varietali tipici e fruttati come Teroldego e Lagrein.
In generale, la vendemmia esclusivamente manuale, le vinificazioni dedicate ad ogni particella di vigneto, l’attenzione ai dettagli e l’artigianalità si confermano la miglior garanzia per far sì che ogni bottiglia racconti in maniera ottimale la storia del proprio terroir.
Vendemmia in Toscana 2024: Serpaia conquistata nella tempesta
L’annata 2024 nella tenuta Serpaia è stata caratterizzata da sfide climatiche complesse e imprevedibili, affrontate e superate con successo solo grazie a una pianificazione meticolosa e all’adozione di pratiche sostenibili.
L’inizio anno è stato tutto sommato positivo: mite, ricco di piogge e con poche notti di gelo. La fitta copertura erbosa nei vigneti ha inoltre aiutato a mitigare le fluttuazioni termiche e a trattenere il calore nel suolo, proteggendo così i giovani germogli dalle occasionali gelate. Queste condizioni hanno anticipato il germogliamento di circa una settimana rispetto alla norma, ma le fresche giornate di fine aprile ne hanno rallentato significativamente lo sviluppo.
Tra maggio e giugno, prima le abbondanti piogge e poi un periodo di siccità, con temperature oscillanti tra i 10 e i 30 gradi, hanno creato condizioni favorevoli per la nascita di alcune malattie nel campo, come la peronospora. Una situazione sfidante che siamo riusciti a superare proteggendo efficacemente tutti i vigneti con l’uso di un sistema ecologico a base di sostanze naturali.
Il caldo intenso di fine giugno si è protratto fino a metà luglio, così come le significative oscillazioni termiche. A partire dal 10 luglio, le temperature hanno iniziato a variare drasticamente tra i 15 e i 39 gradi, rendendo particolarmente complessa la pianificazione dell’inizio della vendemmia. Va ricordato infatti che in Maremma, a differenza del Trentino, il caldo asfissiante impone tempistiche rigide: la raccolta, svolta esclusivamente a mano, si concentra nelle ore più fresche della giornata, dalle 4 alle 11 del mattino.
La vendemmia toscana ha così preso ufficialmente il via il 2 settembre e, entro l’8 settembre, il 90% della raccolta del Merlot era già stato completato. Tuttavia, nella notte tra l’8 e il 9 settembre, una violenta tempesta ha complicato la situazione, portando 40 mm di pioggia, raffiche di vento fino a 50 km/h e trombe d’aria.
Un’altra situazione complessa che siamo riusciti a gestire con successo grazie a un’organizzazione meticolosa. Da un lato, abbiamo agito prontamente per rimuovere i detriti causati dai danni agli alberi circostanti i vigneti; dall’altro, anche grazie a un pizzico di fortuna, avevamo già completato la raccolta del vigneto più colpito dalla tempesta, e abbiamo quindi potuto limitare i danni al solo fogliame, mettendo in tempo le uve al sicuro.
La vendemmia è così ripresa in poco tempo e si è conclusa il 28 settembre con una straordinaria raccolta di Cabernet Sauvignon, coronando gli sforzi con un risultato di qualità eccellente.
Un anno che ripaga di lungimiranza e resilienza
Anche se il 2024 non sarà un’annata da celebrare per i prossimi secoli, le decisioni lungimiranti prese in passato ci hanno garantito sia la quantità che la qualità delle uve.
Lo slogan di quest’anno riflette perfettamente la nostra esperienza: “Vendemmia Serpaia 2024: conquistata nella tempesta”.