Il mondo del vino è fatto di grandi sfide che, quando affrontate con coraggio e visione, portano a straordinarie innovazioni. È il caso di Gran Masetto, il più amato e premiato Teroldego della Cantina Endrizzi, frutto di una tecnica pionieristica che ha ridefinito l’identità di questo vitigno autoctono.
Teroldego: un’uva “poliedrica”
Il Teroldego è un vitigno autoctono della Piana Rotaliana dalle caratteristiche uniche: un autentico concentrato di polifenoli e aromi freschi di piccoli frutti, con una ricchezza acida difficilmente riscontrabile in altre varietà italiane. Un’uva poliedrica, una “materia prima” eccellente, come direbbe un grande chef, celebre per la sua peculiare concentrazione del frutto e per la sua polposità.
Il Teroldego è un vitigno di casa nelle campagne Endrizzi fin dalla fondazione del Masetto, avvenuta a fine Ottocento. Il clima nordico del Trentino garantisce, infatti, la freschezza aromatica e la buona acidità di questo vino, caratteristiche chiave dello stile Endrizzi. Non a caso, la Cantina ha sempre riconosciuto e valorizzato la versatilità di questa uva, vinificandola in diverse versioni: fresca, riserva, rosata.
Tuttavia, mancava ancora un’espressione di questo vino dalle potenzialità davvero incredibili.
L’appassimento del Teroldego: dove nasce l’idea
Agli inizi degli anni 2000, Paolo Endrici decise di affrontare quella che vedeva come la grande sfida della vinificazione classica della Piana Rotaliana: l’appassimento al Teroldego, una tecnica fino ad allora sconosciuta per questo vitigno. Affiancato da un team di specialisti ed enologi, iniziò una fase di sperimentazione che avrebbe richiesto anni di prove e perfezionamenti.
Al Masetto si scelse di destinare all’appassimento solo i grappoli più sani e belli di Teroldego, giunti alla perfetta maturazione fenolica del vinacciolo. Il processo di appassimento, però, non era privo di ostacoli: il Teroldego, infatti, presenta per sua natura grappoli grandi e compatti. L’equilibrio venne quindi perfezionato nel corso degli anni lavorando sia sulle fermentazioni, con controlli di temperatura specifici, sia sulla durata della permanenza sulla vinaccia. L’obiettivo non era imitare vini come l’Amarone o lo Sforzato, ma creare un Teroldego polposo e pieno che conservasse la tipicità del frutto originario negli aromi.
Prove e perfezionamenti che portano al 2003. Questa annata calda e secca, infatti, offrì le condizioni ideali per vendemmiare grappoli maturi e sanissimi, permettendo di lanciare sul mercato la prima annata del nuovo Gran Masetto di Endrizzi.
Una tecnica pionieristica per un vino d’eccellenza
Oggi la produzione del Gran Masetto è il risultato di un processo meticoloso e collaudato.
Nei vigneti, un diradamento rigoroso garantisce ai grappoli selezionati una maturazione ottimale. Seguono 3 mesi di appassimento controllato a freddo (4°C), durante il quale gli acini perdono il 30-35% del loro volume, acquisendo un’ottimale concentrazione degli zuccheri.
Dopo una perfetta diraspatura il mosto in acciaio viene sottoposto a una fermentazione di circa 40 giorni a bassa temperatura, attorno ai 12 gradi. In questo modo è possibile mantenere la grande freschezza del frutto. Viene poi fatta una pressatura molto soffice e a seguire un affinamento in barriques di rovere francese, americano e acacia ungherese per circa 24 mesi. Un ulteriore affinamento di 12 mesi in acciaio e altri 12 in bottiglia permettono al vino di raggiungere la maturazione e la complessità desiderata.
Dopo la diraspatura, il mosto viene fermentato per circa 40 giorni in acciaio a bassa temperatura (12°C) per preservare la freschezza del frutto. Una pressatura molto soffice precede l’affinamento: 24 mesi in barriques di rovere francese, americano e acacia ungherese, seguiti da 12 mesi in acciaio e ulteriori 12 in bottiglia. Il risultato è un vino di straordinaria complessità e armonia.
L’annata 2020: un simbolo di resilienza e qualità
La primavera del 2020 è rimasta tristemente impressa nelle nostre menti come quella del lockdown. Mentre noi eravamo costretti a casa, però, le temperature miti del Trentino favorivano una fioritura dei vigneti regolare e priva di malattie. L’estate calda ma non siccitosa ha completato un ciclo vegetativo ideale, permettendo di raccogliere uve sane e perfettamente mature.
Questa annata promette quindi vini corposi e longevi, e il Gran Masetto 2020 ne è un esempio perfetto. Già nella sua giovinezza si presenta con note fresche e vivaci di mora e ribes, arricchite da sentori di erbe balsamiche e floreali di viola e rosa. Ricordi più evoluti di cioccolata e caffè aleggiano delicatamente, ma si manifesteranno con maggiore forza con il passare del tempo.
A conferma della sua eccellenza, il Gran Masetto 2020 ha ottenuto il massimo riconoscimento al concorso internazionale Mundus Vini, vincendo l’Oro Grande e il prestigioso titolo di “Best of Show Trentino Red”.
Vieni a scoprirlo con Daniele Endrici
Oggi il Gran Masetto è celebrato come un rosso d’eccellenza, ma per la Cantina Endrizzi rappresenta molto di più. È l’emblema di una filosofia enologica che unisce il rispetto per il territorio trentino con un’instancabile ricerca di innovazione. Una visione che potrai ascoltare di persona sabato 21 dicembre all’evento “Tasting veranda: Gran Masetto in verticale”, un’esperienza unica in cui Daniele Endrici ci condurrà in un viaggio nel tempo attraverso le annate più iconiche di questo straordinario vino.