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Trentino / Lifestyle

Tappi per bottiglie di vino: quale scegliere tra sughero, DIAM, vite e vetro?

Quando parliamo di vino, ci concentriamo quasi esclusivamente su ciò che c’è dentro al bicchiere: il colore, il profumo, il corpo, il terroir. Eppure, c’è un elemento che, pur restando fuori dal calice, gioca un ruolo chiave nella qualità del prodotto: il tappo.

Sì, proprio lui. Quel piccolo cilindro (o capsula) che separa il vino dall’ossigeno. Quel dettaglio che spesso apriamo distrattamente, ma che può fare un’enorme differenza.

Nel tempo, il mondo dei tappi per bottiglie di vino si è evoluto: al fianco dell’intramontabile tappo in sughero, oggi troviamo tappi tecnici, a vite, in vetro. Ognuno con caratteristiche uniche, vantaggi specifici e, ovviamente, qualche limite.

In questo articolo ti portiamo alla scoperta dei principali tappi per vino, tra tradizione, innovazione e scelte stilistiche.

Perché capire come un vino è tappato, significa capire come è stato pensato.

Tipi di tappo per bottiglie di vino

Tappo in sughero: il re della tradizione

Tappi per bottiglie di vino - Sughero
A lot of wine corks

Quando pensiamo a una bottiglia di vino che si apre con un pop!, pensiamo al tappo in sughero: il più iconico, il più vintage, il più romantico tra i sistemi di chiusura. Realizzato dalla corteccia della quercia da sughero – in particolare dalla Quercus suber, coltivata soprattutto in Spagna e Portogallo – questo tipo di tappo per vino rappresenta una scelta naturale al 100%.

Perché è così amato?

  • Ha un’eccellente capacità di sigillatura, ma lascia passare una micro-quantità d’aria: elemento cruciale per l’evoluzione positiva dei vini da invecchiamento, in particolare i rossi strutturati.
  • È biodegradabile, rinnovabile e ha un impatto ambientale limitato, soprattutto se proveniente da foreste certificate.
  • Conferisce al vino un’aura di prestigio, artigianalità e ritualità.

Perché non è perfetto

  • Il famigerato odore di tappo (causato da molecole di TCA) può compromettere l’intera bottiglia, anche se presente in percentuali minime.
  • È costoso e la sua qualità può variare a seconda della densità, porosità e lavorazione.
  • Non garantisce uniformità tra una bottiglia e l’altra.

Insomma, il tappo in sughero è come un attore talentuoso ma imprevedibile: affascinante, capace di grandi interpretazioni… ma non sempre affidabile.

Cosa vuol dire che un vino sa di tappo?

L’odore di tappo è uno dei difetti più temuti dagli appassionati di vino. Tecnicamente, è causato da molecole di TCA (tricloroanisolo), che si sviluppa quando composti organici del sughero entrano in contatto con funghi o sostanze clorurate. Da un punto di vista organolettico, i segnali sono inequivocabili: sentori di muffa, cartone bagnato e cantina umida, accompagnati da un gusto piatto e privo di freschezza.

Fortunatamente, il TCA non è nocivo per la salute, ma può compromettere del tutto l’esperienza sensoriale. Un vero peccato, soprattutto quando si tratta di una bottiglia importante. Per questo motivo, molte cantine scelgono oggi alternative come i tappi tecnici o i tappi DIAM: soluzioni che mantengono il fascino e la naturalità del sughero, ma con una sicurezza in più contro i difetti.

Tappo per vino DIAM: sa di futuro (ma senza odori strani)

Tappi per bottiglie di vino - DIAM

Poco noto al grande pubblico, molto amato dagli addetti ai lavori: il tappo DIAM è una vera rivoluzione nel mondo dei tappi per bottiglie di vino. Si tratta, infatti, di un tappo tecnico, realizzato con granuli di sughero purificato attraverso un processo brevettato (DIAAM technology) che elimina completamente il TCA e altre sostanze volatili indesiderate.

Perché è speciale?

  • Garantisce l’assenza di odori sgradevoli, pur mantenendo il fascino naturale del sughero.
  • Offre una straordinaria costanza qualitativa, assicurando che tutte le bottiglie evolvano allo stesso modo.
  • Può essere calibrato in base alle esigenze del vino, essendo disponibile in diversi gradi di permeabilità all’ossigeno.

Perché i puristi lo criticano

  • Non possiede quel tocco di romanticismo tipico del sughero naturale.
  • È percepito come un tappo per vino tecnico, quasi industriale.

La verità è che il tappo Diam rappresenta un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione, e per molti produttori è ormai la scelta standard per garantire sicurezza e longevità.

Tappo a vite: pratico, moderno, sottovalutato

Per anni snobbato come simbolo di vino dozzinale, il tappo a vite ha finalmente iniziato a ricevere il rispetto che merita. Realizzato tipicamente in alluminio con una guarnizione interna (in polietilene o altri materiali plastici), in paesi come Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica e Germania, il tappo a vite è ormai usato per la maggior parte delle bottiglie, anche di qualità alta.

Quali sono i suoi superpoteri?

  • Ha una capacità di sigillatura ermeticamente perfetta, eliminando qualsiasi rischio di ossidazione o contaminazione.
  • È comodissimo: niente cavatappi, niente sforzi, perfetto per picnic, cene informali, aperitivi al volo.
  • Ideale per vini giovani, freschi, aromatici, che devono essere consumati entro pochi anni.

Cosa dicono gli scettici

  • “Non fa scena come il sughero”: vero, ma quanti tappi rotti abbiamo visto in vita nostra?
  • “Non va bene per i rossi da invecchiamento”: vero anche questo, ma quanti produttori stanno facendo esperimenti interessanti anche su vini da cantina?

Il tappo a vite è l’amico fidato di chi ama bere bene, subito, e senza complicazioni. E sempre più giovani consumatori lo apprezzano proprio per questo.

Quali tappi per bottiglie di vino sono più diffusi nel mondo?

La scelta dei tappi per vino non è universale: cambia in base alla cultura del vino, alle preferenze dei consumatori e alle condizioni di mercato di ciascun paese.

  • In Italia e Francia, la tradizione resta forte: il tappo in sughero è ancora il più diffuso, soprattutto nelle denominazioni storiche e nei vini da invecchiamento. Tuttavia, si fanno strada alternative come il tappo DIAM, che unisce naturalità e sicurezza, e il tappo a vite, sempre più presente nelle linee moderne o destinate a un consumo giovane e veloce.
  • Come detto, in Australia e Nuova Zelanda, oltre l’80% delle bottiglie – comprese quelle di fascia alta – è sigillato con tappo a vite. Qui la praticità, l’affidabilità e la conservazione aromatica sono considerati più importanti del valore simbolico del sughero.
  • In Germania e Austria, dopo una fase di sperimentazione con il tappo in vetro, oggi dominano nettamente i tappi a vite. La precisione tecnica e il rigore qualitativo del mondo enologico tedesco ben si sposano con questo tipo di chiusura.

Tappi per vino in vetro: eleganza che si fa notare

Meno diffuso, ma sicuramente affascinante: il tappo in vetro è una delle soluzioni più chic del panorama enologico. Si chiama tecnicamente vinolok ed è spesso scelto per bottiglie di design o per vini da regalare.

Perché piace?

  • È riutilizzabile, igienico e sostenibile.
  • Evita qualsiasi interferenza organolettica: né odori, né sapori indesiderati.
  • Esteticamente raffinato, perfetto per distinguersi sullo scaffale o in tavola.

Perché non è così diffuso?

  • È costoso e richiede una bottiglia apposita.
  • Non è ideale per l’invecchiamento, perché isola completamente il vino dall’aria.
  • È ancora poco conosciuto dal grande pubblico.

Insomma, il tappo in vetro rappresenta un’opzione interessante per progetti enologici alternativi, bottiglie monodose, linee lifestyle o limited edition.

La scelta di Endrizzi

In Endrizzi, la scelta dei tappi per bottiglie di vino è da sempre una scelta ponderata, mai casuale. Storicamente, abbiamo sempre fatto largo uso del tappo in sughero per le nostre linee classiche e di lungo affinamento, prediligendo materiali naturali e certificati FSC.

Da diversi anni, però, abbiamo cominciato a convertire le chiusure dei nostri vini e spumanti in tappi tecnici e tappi Diam, così da evitare il rischio di TCA e migliorare la costanza qualitativa.

E poi c’è DALIS.

DALIS: la linea giovane, con tappo a vite e spirito libero

Colorata, pop, creativa. DALIS è la linea Endrizzi pensata per i nuovi wine lover: quelli che vogliono godersi un buon bicchiere senza complicazioni, ovunque si trovino. Ecco perché la scelta del tappo a vite non è un ripiego, ma una dichiarazione d’intenti.

Perché lo abbiamo scelto?

  • Si apre facilmente, senza strumenti, ovunque.
  • Si richiude facilmente, conservando meglio il vino.
  • Comunica uno stile giovane, informale, accessibile.

DALIS è la dimostrazione che una cantina storica può innovare senza snaturarsi, parlando anche alle nuove generazioni con autenticità e coerenza.

Conclusione: quale tappi per vino scegliere? Dipende dal vino

Tutti i tappi per bottiglie di vino hanno la loro personalità, i loro vantaggi e le loro controindicazioni. Non esiste una scelta migliore in assoluto, ma solo una scelta coerente con il tipo di vino, il target e la filosofia della cantina.

Oggi il vero lusso è la consapevolezza: sapere cosa beviamo e perché è stato chiuso proprio così.