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Lifestyle

La quota rosa di Endrizzi è una forza!

Contrariamente alla media delle cantine italiane e trentine, la nostra azienda ha due donne ai vertici della produzione e della gestione del vigneto.
Noi siamo felici di farvele conoscere…

L’Italia del vino è sempre più rosa

Non c’è alcun dubbio: l’intero mondo del vino italiano è sempre più ricco di esempi al femminile. Secondo i dati dell’Unione Italiana dei Vini in Italia le aziende a gestione femminile curano ben un quinto della superficie agricola del nostro bel Paese, producendo più di un quarto del prodotto interno lordo nel settore agricolo italiano. Ciò significa che più di un’azienda su quattro è guidata da una donna.

In una recente ricerca riportata anche dal Sole 24 Ore, quasi il 30% delle cantine con vigneto annesso sono dirette da donne, così come il 12% delle cantine industriali e un’azienda su quattro è guidata da un’imprenditrice under 35.

Endrizzi Loves Women

Possiamo proprio dirlo, Endrizzi rientra in pieno nella statistica italiana: Christine e Lisa Maria Endrici sono coinvolte appieno e con passione nella vita aziendale. In quanto architetto, Christine si occupa da decenni della gestione di Endrizzi, nonché dell’architettura interna ed esterna della cantina; Lisa Maria ha alle spalle studi di marketing e commercio vinicolo e oggi cura principalmente l’immagine, il marketing e l’export aziendale. Insieme a Paolo e Daniele, la quota maschile degli Endrici, la famiglia è fiera di aver affidato ad altre due donne la direzione di reparti importantissimi dell’azienda, come quello della produzione e quello della gestione del vigneto.

Donna e vino dolce, un mito da sfatare

Sempre più rappresentanti del gentil sesso stanno scegliendo di frequentare studi di enologia. Lo dimostrano in Trentino i corsi della scuola superiore in Viticoltura ed Enologia della Fondazione Mach, le cui classi sono oggi frequentate per il 50% da ragazze.

Tanti altri pregiudizi stanno cadendo: non ultimo quello che vede gli uomini come intenditori di vino e consumatori di rosso e le donne bevitrici di vino bianco oppure vini dolci. La realtà è ben diversa: nel mondo il 51% di chi beve vino è donna e in Europa il 57% delle donne preferisce il vino rosso!

La forza gentile e determinata di Endrizzi

Conosciamo ora le due donne che oggi rappresentano una forza gentile e determinata nel conseguire gli obiettivi di qualità della nostra cantina.

Tiziana Piffer: fare vino è una cosa di famiglia

Tiziana Piffer fa parte del Team Enologi Endrizzi da molti anni e nel 2020 l’azienda le ha affidato la direzione della produzione dei vini trentini e dei vini toscani. Al suo fianco Thomas Battisti, l’altra colonna (enologicamente parlando) dell’azienda: insieme gestiscono con successo il Team di cantina.

“Sono nata a Lavis, vivo l’atmosfera agricola, o meglio ancora vinicola, da sempre! Da bambina mi piaceva aiutare mio padre nel periodo di vendemmia a pigiare l’uva, assaggiare il mosto e poi controllare tutto il processo. Da ragazza mi sono iscritta al corso di enologia nel prestigioso Istituto di San Michele all’Adige, una vera fucina di enologi che troviamo operare oggi nelle cantine di tutto il Paese.

Ho iniziato a lavorare in Endrizzi il lontano 7 gennaio 1997, 25 anni fa, nel laboratorio di analisi. Nel corso degli anni si sono aggiunte nuove mansioni, mi sono occupata di legislazione vinicola, ovvero di tutta la parte burocratica che sta dietro alla bottiglia di vino, successivamente sono diventata aiuto enologo e nell’autunno del 2020 mi è stata proposta la mansione di responsabile della produzione. 

In questo lavoro vieni giudicata continuamente, sai di avere gli occhi puntati su di te, questo va detto. Prima di ricevere un complimento per un vino devi sudare il doppio di quello che farebbe un collega uomo, ma lo metti in conto. Le mie armi sono la gentilezza e la cortesia nei modi; non agisco mai d’impulso: mi fermo e penso prima di procedere; anche nel mio lavoro questo è fondamentale. In questo percorso di decenni ho messo tanto impegno, costanza, amore e serietà per dimostrare che valevo. Oggi posso dire di aver raggiunto con soddisfazione il mio obiettivo!

Endrizzi per è me una grande famiglia, la mia seconda famiglia. È un’azienda fatta di tante persone che lavorano e ridono assieme. Il vino che mi appartiene di più è il Piancastello Riserva, perché nei miei studi ho dedicato tanto tempo allo spumante, perché quando al mattino apro le imposte della camera della mia casa a Mezzocorona vedo il vigneto Piancastello e dal mio ufficio al Masetto vedo lo stesso vigneto, da una prospettiva diversa. Un pezzo del mio destino di donna enologo che rispecchia l’integrità del territorio!”

Tiziana Giovannini: la vigna, la mia dimensione

Tiziana gestisce invece il lavoro del Team campagna del Masetto, e lo fa da anni con il piglio sicuro e la scioltezza con la quale ci si muove a casa propria.

Sono nata in una famiglia di agricoltori dove mio padre mi faceva guidare il trattore già quando avevo cinque anni di età. Il resto è venuto da sé nella mia vita: ho frequentato le magistrali ma non per mia volontà, bensì per volontà della famiglia. Così dopo tre anni ho lasciato gli studi e ho iniziato a lavorare in campagna.

Vent’anni or sono mi hanno assunta nell’azienda Endrizzi e mi sono sempre occupata delle vigne. Nel tempo è cambiato il mio modo di appassionarmi al lavoro, di sentirmi responsabile per quanto faccio.

Non ho mai trovato difficoltà a lavorare con i colleghi maschi, in quanto credo che se c’è stima reciproca il genere non conta. Non risparmio mai qualche tirata di orecchie a chi se la merita, ma credo che lo scherzo e l’ironia siano fondamentali per andare tutti d’accordo. Il dialogo e il saper ascoltare, cosa che a noi donne riesce bene, mi aiutano spesso anche nei momenti più difficili durante l’anno. Con i colleghi si trascorre una gran parte della giornata quindi si instaura un rapporto di confidenza, complicità e rispetto. Tutto ciò aiuta quando c’è un problema poiché tutti si sentono chiamati in causa. Anche le critiche, quindi, vengono accettate con un sorriso di ammissione.

Mi piace sicuramente la libertà nella natura che il mio lavoro all’aria aperta mi concede, il che mi porta ad essere sempre più attenta a ciò che faccio. Altra cosa non meno importante è l’attenzione e l’umanità della famiglia Endrici verso i propri dipendenti, che ci rende partecipi di un senso di famiglia.Se dovessi consigliare il mio vino preferito direi il Trentodoc Piancastello Zero, forse perché mi ricorda la bellezza del panorama che si ammira da quel fazzoletto di vigna incastonato nel bosco dal quale provengono le sue uve. Un vino che mi riporta alla vigna, la mia dimensione naturale